Disturbo borderline di personalità, come fare?

Figli con disturbo borderline di personalità, come fare?


Gestire una ragazza o un ragazzo affetto da disturbo borderline di personalità può essere molto complesso, soprattutto nell'ambiente familiare dove l'individuo trascorre la maggior parte del suo tempo.

Spesso i genitori di un paziente con diagnosi di disturbo borderline si trovano isolati, non sanno come comportarsi e si sentono spesso impotenti di fronte a questa situazione. Ogni tipo di comportamento e comunicazione sembra non produrre alcun beneficio.

Il disturbo borderline ha un'incidenza sempre più netta tra i giovanissimi, e la pandemia (con lockdown e Didattica a Distanza) ha messo ad ulteriore prova le famiglie.

Per questi ragazzi il 2020 e il 2021 sono stati anni difficili, perché sono venute a mancare tutte le strutture sociali come la routine o il gruppo dei pari che regolano le loro emozioni. "Durante la fase pandemica si sono riscontrate diverse richieste di intervento e aiuto. Le richieste erano decuplicate", confessa Riccardo Visintini, psichiatra psicoterapeuta e ideatore del metodo GET.

"Il disturbo borderline viene poco diagnosticato, o sottovalutato. Ma è un disturbo che se ben trattato può permettere la guarigione - rassicura Visintini - Le terapie sono ormai strutturate adeguatamente per questo disturbo.

I comportamenti di questi ragazzi nascono da una grandissima sofferenza; sono impulsi che tendono a risolvere o a ridurre la sofferenza che questi individui devono sopportare. Il mio consiglio è di evitare di dare colpe, anche perché non ne hanno".



Ma la famiglia cosa può fare di fronte a questa situazione?

"La famiglia è croce e delizia - dice Ilaria Carretta, psicologa psicoterapeuta - Spesso i ragazzi con il disturbo borderline di personalità crescono in un ambiente invalidante che tende a giudicare e svalutare comportamenti che sono considerati troppo estremi o troppo diversi dal comune.

Si innesca così un circolo vizioso perché il soggetto non è in grado di regolare le proprie emozioni e dall'ambiente gli ritorna un'immagine di sé troppo estrema che non fa altro che rafforzare la patologia.

La famiglia non è responsabile, come non lo è l'individuo. Il gioco della colpa è pericoloso, perché si passa dal colpevolizzarsi al colpevolizzare"
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È importante considerare le famiglie come parte integrante (e importante) del percorso di cura che il figlio deve intraprendere. Le famiglie stesse, spesso, hanno bisogno di un supporto psicologico per comprendere la diagnosi del figlio e saper affrontare in maniera corretta il problema.

Martina Segrini, psicologa psicoterapeuta e socia fondatrice dell'Associazione GET ci racconta come "è molto importante che anche la famiglia venga coinvolta nel percorso di cura e trattamento del figlio. Noi come Associazione GET abbiamo ideato dei programmi specifici dedicati ai genitori, sia per capire meglio il disturbo dei figli sia per affrontare i loro problemi, che possono facilmente insorgere in situazioni familiari delicate.

Il primo passo è rendere consapevoli i genitori di cosa sia il disturbo borderline di personalità. Conoscere il disturbo aiuta a gestire meglio i figli e le loro emozioni, spesso disfunzionali. Solitamente per fare questo tema si organizzano dei colloqui individuali o di gruppo"
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5 aprile 2022


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